Ridimensionata la tempesta mediatico-pubblicitaria che ne ha accompagnato il lancio e i primi passi (vedi News), il “negozio” di musica digitale voluto da Steve Jobs starebbe già facendo i conti con un (parzialmente previsto) rallentamento delle vendite. L'azienda di Cupertino non commenta e non fornisce cifre aggiornate, ma sembra che il volume degli acquisti effettuati sul “music store” si sia dimezzato a circa 500 mila canzoni a settimana, rispetto al milione accumulato agli esordi. Lo avrebbero rivelato gli stessi funzionari della Apple ai responsabili delle maggiori etichette indipendenti americane, con cui hanno avuto un recente incontro in California finalizzato ad incrementare i partner e il catalogo del servizio di vendita on-line. La cifra, fanno notare gli esperti, resta interessante: ma comunque inferiore alle aspettative di alcuni discografici secondo cui l'iTunes Music Store, a regime, avrebbe dovuto vendere tra il milione e i due milioni di pezzi a settimana. <br> Le stesse fonti sottolineano anche il fatto che artisti importanti come Madonna, Dave Matthews Band e Foo Fighters non hanno ancora dato il benestare alla vendita della loro musica agli utenti Macintosh (che rappresentano appena il 3 % del mercato pc nel mondo): mentre Jobs e il suo team insistono sul concetto di vendere singole canzoni attraverso Internet, gli artisti citati e altri loro colleghi vorrebbero che i loro album venissero venduti in blocco.