Ha suscitato ovviamente interesse, sulla stampa anche nazionale, l'annuncio che dal prossimo 20 dicembre AOL cesserà di rendere disponibile Winamp, uno dei primissimi media player per la riproduzione di audio in formato Mp3 considerato tra i pionieri della rivoluzione digitale ("i servizi illegali di file sharing ci fornivano semplicemente le canzoni, Winamp ci consentiva di ascoltarli", ha ricordato Jared Newman nella sezione "Tech" del Time a commento della notizia). AOL, che aveva acquistato il software nel 1999 da Nullsoft per 80 milioni di dollari, non ha commentato ulteriormente né voluto specificare se Winamp andrà definitivamente in pensione, ma secondo il blog TechCrunch (testata, tra l'altro, di sua proprietà) potrebbe sopravvivere passando nelle mani di Microsoft assieme a Shoutcast, un servizio di media streaming anch'esso ereditato da Nullsoft. Stando alle indiscrezioni raccolte dalla giornalista Ingrid Lunden l'accordo non è stato ancora finalizzato, dal momento che AOL e Microsoft starebbero discutendo sul prezzo della cessione. Il trasferimento di proprietà, aggiunge tuttavia TechCrunch, avrebbe un suo fondamento logico nell'incapacità (o lo scarso interesse) da parte di AOL di tenere il passo con le evoluzioni tecnologiche della musica digitale e nella volontà di Microsoft, dopo il flop di Zune, di ricostruire un ecosistema musicale digitale intorno a un prodotto e a un marchio di successo tramite la piattaforma di streaming e download Xbox Music (recentemente, peraltro, si è parlato anche di un suo interessamento a Deezer). "Dove si sistemerebbero Winamp o Shoutcast in questo mix?", si chiede la Lunden. "Mentre sto ancora cercando di immaginare che cosa Microsoft farebbe con Winamp, va detto che Shoutcast dispone di una piattaforma che agisce da portale per oltre 50.000 stazioni radio. Questa è un'area che Microsoft potrebbe voler aggiungere alla piattaforma Xbox Music, a cui al momento manca, così da integrare le sue funzioni di radio personalizzata in stile Pandora".