L'imprenditore milanese, ultimo editore “puro” sopravvissuto nel panorama delle emittenti TV a diffusione nazionale, si è dimesso dalla Fieg, Federazione italiana editori di giornali. Peruzzo ha inteso così protestare contro la posizione adottata recentemente dall'ente di categoria in materia di regolamentazione radiotelevisiva: sarebbe stata proprio la Fieg, secondo il titolare di Rete A, ad esercitare pressioni sui senatori UDC che hanno proposto un pacchetto di emendamenti al cosiddetto “DDL Gasparri” di riordino del sistema radiotelevisivo. Finalizzate ad impedire alle reti Mediaset e alla concessionaria Publitalia di rinforzare ulteriormente la loro posizione dominante sul mercato, le proposte dei senatori centristi e democratici cristiani, che invocano il divieto di trasmettere televendite per tutti i circuiti TV nazionali, introdurrebbero una norma “che sarebbe letale per Rete A e forse anche per le due reti Telecom, La 7 e MTV”, secondo quanto scrive l'assistente di Peruzzo, Rosario Pacini, in una lettera indirizzata agli stessi parlamentari UDC. Nella missiva, Pacini propone anche alcune modifiche agli emendamenti che ne escludano dal campo di applicazione le imprese televisive più piccole, in termini di numero di reti amministrate e di introiti pubblicitari. <br> Il decreto Gasparri deve essere votato in Senato il prossimo 17 luglio; al testo originario sono stati proposti ben 5.400 emendamenti.