Alla frenetica ricerca di (sempre più rari) nuovi talenti, autori o interpreti che siano, l'industria musicale guarda indietro, al periodo d'oro del “Brill Building” americano, la fabbrica di successi newyorkese di cui furono protagonisti, tra i '60 e i primi '70, grandi firme del pop come Carole King, Doc Pomus, Bert Berns, Neil Sedaka e Neil Diamond. A quell'esperienza fa esplicito riferimento, oggi, il presidente inglese di BMG Music (edizioni musicali) Ged Doherty, per spiegare il senso della joint venture che la major tedesca ha appena siglato con Phonogenic, etichetta neonata e gestita da un team di “professionisti della canzone” di collaudata esperienza e capacità. Del quartetto fanno parte l'ex manager della EMI Publishing Paul Lisberg (nel ruolo di direttore A&R), il general manager “Tops” Henderson e gli autori/produttori Steve Kipner e Andrew Frampton: il primo è uno degli autori di “Genie in a bottle” di Christina Aguilera, il secondo ha lavorato con Steps, Westlife e, recentemente, Kylie Minogue. Loro compito sarà di approvvigionare BMG di potenziali canzoni di successo e di nuovi interpreti di talento: ma forse il ricordo del Brill Building non è il caso di scomodarlo.