Gli ammonimenti dei discografici americani, che minacciano “incursioni” casa per casa e azioni individuali contro chi si diletta nello scambio non autorizzato di musica in rete (vedi News), sembrano avere sortito un effetto preventivo, come la patente a punti sulle strade e le autostrade d’Italia: secondo un’indagine a campione condotta dalla Nielsen/NetRatings, al proclama della RIAA, Recording Industry Association of America, avrebbe fatto immediatamente seguito, la settimana successiva (a partire dal 6 giugno), una netta flessione nel traffico dei più popolari programmi di file sharing musicale. KaZaA, in particolare, avrebbe registrato una perdita secca di un milione di utenti, mentre più limitato sarebbe stato il calo di domanda subito da analoghi servizi peer-to-peer come Morpheus e iMesh (- 15 % per entrambi, 231 mila e 214 mila utenti settimanali rispettivamente). <br> “Questo però non significa che usciranno di scena nel prossimo futuro” ha subito avvertito uno degli analisti Internet della società, Greg Bloom, ricordando che milioni di seguaci fedeli continuano ad usarli regolarmente. Bloom si spinge anche oltre, nel dire che il legame di causa-effetto tra i due fenomeni potrebbe anche essere più debole di quel che appare a prima vista: sulla riduzione degli scambi “illegali” on-line potrebbero pesare anche fattori stagionali come le vacanze estive che tengono i ragazzi americani più lontani dai computer. Su questa linea anche i commenti dei diretti interessati, che tendono comprensibilmente a sminuire la portata della notizia. Michael Weiss, amministratore delegato di StreamCast Networks (la società che gestisce Morpheus), sostiene di non aver riscontrato nessuna diminuzione di attività, attraverso le verifiche del traffico di passaggio sulla banda. E Sharman Networks, proprietario di KaZaA, si limita ad osservare che le fluttuazioni nei numeri d’utenza sono all’ordine del giorno, su Internet: il programma di file sharing, il più popolare dopo la scomparsa di Napster, continua ad attrarre un “pubblico” settimanale di cinque milioni e mezzo di persone nel mondo.