Anche i promotori del file sharing hanno, da oggi, una loro associazione e una loro lobby. Notizie in arrivo dagli Stati Uniti informano che i gestori di sei dei maggiori network “peer to peer” statunitensi si sono uniti in un ente, P2P United, destinato a rappresentarne le posizioni nei confronti delle istituzioni e dell’opinione pubblica, contrastando le case discografiche con cui si trovano in causa da tempo per le violazioni di copyright compiute da chi si scambia file musicali su Internet senza autorizzazione. <br> Del gruppo fanno parte i gestori di Blubster, Grokster, BearShare, eDonkey, 2000 e LimeWire ma non Sharman Networks, distributore di KaZaA, che ha deciso di dar vita ad un gruppo separato. P2P United ha anche ingaggiato un “lobbysta” professionista di Washington, Adam Eisgrau (che ha già lavorato per la American Library Association e per la Digital Future Coalition), per guadagnarsi un accesso diretto negli ambienti dell’establishment politico: uno dei primi obiettivi del gruppo, pare, è quello di ottenere una licenza obbligatoria da parte delle case discografiche per la distribuzione su Internet dei loro cataloghi musicali.