L’Europa non ne vuole sapere di abbassare l’IVA sui CD (vedi News), ma contro i traffici illeciti di CD e DVD contraffatti ha deciso di concedere all’industria un’arma in più. I ministri dell’Unione, riuniti martedì scorso (22 luglio) a Bruxelles, hanno infatti concordato di ampliare i poteri delle autorità doganali in presenza, alle frontiere, di sospetto materiale pirata contenente registrazioni audio e video, velocizzando le procedure con le quali i legittimi titolari dei prodotti originali possono richiedere la confisca e la distruzione delle merci. <br> In base alla legge precedente, i detentori dei copyright (produttori, autori e artisti interpreti) dovevano anticipare una sorta di deposito cauzionale prima di richiedere l’eventuale sequestro, sottoponendosi poi ad un iter processuale che poteva durare anche anni. Le nuove disposizioni, promosse dal commissario per il mercato interno Frits Bolkestein, consentono inoltre ai funzionari doganali di aprire un’inchiesta senza aver ricevuto una denuncia formale dalla parte lesa, e favoriscono lo scambio di dati e informazioni sul commercio pirata tra membri del governo e rappresentanti delle industrie interessate. Secondo lo stesso Bolkestein, il mercato pirata rappresenta tra il 5 e il 7 % del commercio tra i paesi membri, e reca ogni anno all’Unione Europea un danno economico quantificabile in 2 miliardi di euro.