In tutto il mondo la gestione economica dei diritti d'autore e dei diritti connessi (i diritti, cioè, spettanti a produttori fonografici ed artisti interpreti esecutori per la pubblica diffusione della musica registrata) è affidata alle società di "collecting", agenzie incaricate di incassare e redistribuire agli aventi diritto le royalty versate dagli utilizzatori del repertorio (radio, tv, siti Internet, locali pubblici e le stesse case discografiche, per quanto riguarda l'utilizzo di opere depositate nei dischi e nei supporti digitali posti in commercio). Trattandosi di due diritti distinti tra di loro, la gestione delle royalty spettanti ad autori/editori musicali è separata da quella dei compensi spettanti a case discografiche e interpreti: in Italia, ad esempio, sulla base di quanto stabilito dalle direttive dell'Unione Europea e dalla legge sul diritto d'autore 633/41, il primo compito è stato svolto finora in regime di monopolio dalla SIAE, mentre il secondo è stato principalmente affidato a SCF - Consorzio Fonografici, che in parallelo ad altri enti (Nuovo IMAIE e Itsright) esercita in base al recente DCPM 19/12/12 anche l'intermediazione dei diritti per conto degli artisti interpreti. In sostanza, un bar, un negozio, un supermercato o uno studio dentistico che vogliano trasmettere musica registrata (cosiddetta d' "ambiente") ai propri clienti sono dunque tenuti al pagamento di due compensi separati e gestiti da soggetti diversi, uno dei quali spettante agli autori e l'altro ai produttori discografici e agli artisti. Nel 2008 la Commissione Europea ha formulato una delibera in base alla quale diritto d'autore e diritto connesso possono essere gestiti in regime di concorrenza sui territori nazionali e a livello transnazionale. Una ulteriore proposta emanata nel luglio del 2012 su proposta del Commissario Michel Barnier ha dettato la linea sulla "gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla la concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno". In base a tale norma viene abolito di fatto il monopolio in tema di intermediazione dei diritti d'autore e connessi e liberalizzato il mercato: di conseguenza ogni autore (o artista, e casa discografica) ha oggi facoltà di "spacchettare" i suoi diritti, aderendo a molteplici società di collecting e assegnando a ciascuna di esse la gestione di uno specifico diritto, limitando di fatto - in Italia - il mandato assegnato alla SIAE. Soundreef, società creata da Davide d'Atri e Francesco Danieli nell'ottobre del 2011, nasce su queste premesse e in questo contesto: l'azienda rilascia autorizzazioni per l'utilizzo di musica, recupera e ripartisce royalty per conto di autori, compositori, editori ed etichette - integrando, dunque, la gestione dei due diritti separati - e garantisce un'alternativa, in Italia, a SIAE e SCF. Gestisce attualmente un portafoglio di migliaia di negozi in Europa (frequentati ogni mese da 45 milioni di clienti), cui fornisce "musica d'ambiente" autorizzata a prezzi competitivi e con sistemi di gestione efficienti per una rapida e corretta erogazione dei compensi. The Soundreef Sessions è una mini-serie divulgativa realizzata in collaborazione con Soundreef e dedicata al "collecting", uno dei temi più rilevanti sullo scenario dell'industria musicale per il suo impatto potenziale sulle carriere degli artisti impegnati a re-impostare le loro carriere nell'economia digitale. Dai diritti d'autore alle royalties, dai meccanismi alle tecnicalità, dalle radio "in-store" al segmento live: tutti i temi attinenti saranno oggetto della serie .