Il taglio netto e doloroso di mille posti di lavoro operato nel corso dei primi mesi dell'anno (vedi News) ha aiutato la major nipponica a tamponare (parzialmente) le perdite, riducendo il disavanzo degli ultimi tre mesi di gestione a 6 miliardi di yen (50 milioni di dollari), contro i 10 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il fatturato della casa discografica è sceso nel frattempo di un altro 8,8 % (985 milioni di dollari), in linea con le tendenze recessive del mercato musicale internazionale, nonostante i buoni risultati di vendita riscossi da best seller come “Dangerously in love” di Beyoncé, “Fallen” degli Evanescence e “Almas del silencio” di Ricky Martin. <br> La drastica flessione di risultati non riguarda comunque solo la musica, ma anche il cinema (trascinato lo scorso anno dal successo di “Spider-man”), i videogame (profitti in calo del 31,6 %, e netto calo nella distribuzione delle PlayStation 2) e il comparto elettronico (hi-fi, audio, TV e computer Vaio); i profitti di Sony Corporation sono conseguentemente crollati del 98 % tra i mesi di aprile e di giugno. I vertici del colosso giapponese stanno naturalmente cercando di correre ai ripari: nuovi prodotti di elettronica di consumo dovrebbero essere sul mercato per la stagione natalizia, mentre sta per prendere il via un piano di ristrutturazione che implicherà anche cambiamenti sostanziali. La Sony ha già annunciato che intende investire di più nella produzione di componenti per computer e in ricerca per la fornitura di prodotti e servizi alle reti “broadband” (dopo aver perso qualche treno, secondo gli analisti, sul fronte del Dvd e delle TV a schermo piatto): e resta naturalmente da vedere che posto occuperà la musica, in questo nuovo disegno strategico della società.