Indiscrezioni e smentite (ufficiose) sul futuro del gruppo EMI. Un articolo apparso sull’ultima edizione del Sunday Times sostiene che la casa discografica avrebbe ricevuto un’offerta di acquisto da parte del gruppo finanziario americano Blackstone, disposto a investire oltre 2 miliardi e mezzo di sterline (4 miliardi di dollari) per rilevarne debiti e proprietà al 100 %: ma fonti vicine alla major hanno successivamente negato queste voci, replicando che la EMI non ha intenzione, almeno per il momento, di cambiare assetto (rinunciando, tra l'altro, alla quotazione in Borsa: in seguito all'acquisto diverrebbe una "private company" controllata al 100 % dal nuovo proprietario). La società, ha confermato un suo portavoce, intenderebbe continuare a contare sulle proprie forze anche nel caso in cui il panorama concorrenziale dovesse subire profondi mutamenti (come avverrebbe se si materializzasse la fusione tra Warner e BMG, vedi News). <br> La EMI, terza casa discografica al mondo, ha registrato un profitto nel 2002, e detiene attualmente la quota maggiore di presenze nelle classifiche europee grazie ai successi degli album di Robbie Williams, Radiohead, Coldplay e Norah Jones; dal mese di marzo ad oggi il valore delle sue azioni è cresciuto da 80 a 142 pence e mezzo, un incremento che equivale ad una capitalizzazione di 1,1 miliardi di sterline.