Daniel Ek, fondatore e amministratore delegato di Spotify, non sembra avere dubbi: "Sono assolutamente certo che gli artisti si guadagneranno dignitosamente da vivere e che da qui a pochi anni l'industria sarà più grande di quanto sia mai stata", ha sostenuto il giovane imprenditore svedese negli uffici del sito CNNMoney, nel corso di una breve video intervista concessa alla corrispondente per il settore tecnologico Laurie Segall. "Quel che succede", sostiene Ek, "è che più gente si collega online e più gente comincia ad ascoltare, più la base di pubblico è destinata a espandersi. E quando questo succederà all'industria musicale torneranno indietro più soldi di prima. Cosicché sono fiducioso sul fatto che l'intero settore sarà molto più grande e molto più in salute di quanto sia mai stato". Nel breve colloquio Ek ricorda gli straordinari risultati conseguiti dallo streaming nel suo Paese natale, la Svezia (dove rappresenta già il 70 per cento delle royalty incassate dalle case discografiche, cd e supporti fisici inclusi) e sostiene che la rivoluzione è vicina. "Per quanto riguarda lo streaming", sottolinea, "siamo ancora ai primi passi. Abbiamo appena detto che se un servizio come Spotify avesse 40 milioni di abbonati sarebbe più di qualunque altra cosa nell'intera industria musicale, compreso iTunes. La cosa interessante è che non siamo molto distanti da quella cifra".