Noi, che abbiamo visto l’evento in televisione, forse siamo stati più fortunati dei colleghi giornalisti che si sono ritrovati nel backstage del FilaForum di Assago, da dove ci sono pervenuti bollettini dal fronte davvero disperati: fotografi impossibilitati a lavorare (salvo quelli estratti a sorte, con i numeretti come all’oratorio quando si fa la festa del patrono), reporter che non potevano riportare quasi nulla perché vedevano solo la televisione e non potevano circolare nel backstage.<br> Vista da casa, invece, la serata non è parsa male: gran ritmo, buone riprese televisive, la sensazione di un meccanismo ben oliato. Qualche “ospite-premiatore” è apparso più imbarazzante che imbarazzato: per non fare nomi, Donatella Versace e Alex Del Piero, Zucchero («Ciao Milano, siete caldi?», «The winner is… I don’t know!») e Renzo Rosso, Giorgio Armani e Jean-Paul Gaultier a mises “invertite”.<br> Carina benché prevedibile la gag di Dolce & Gabbana con Ronan Keating dei Boyzone, spigliati Nek e Saffron dei Republica; bene gli altri.<br> E la musica, che in fondo sarebbe dovuta essere la vera protagonista della serata? Vediamo.<br> Ci sono piaciuti i Faithless (suggestiva la coreografia di “God is a DJ”), Madonna, i R.EM., i Five (davvero!), e più di tutti i Rammstein; senza infamia e senza lode le All Saints, Busta Rhymes, i Manic Street Preachers, Pras; assai deludenti gli Aqua (svociati, e lei troppo vestita).<br> E ci è piaciuta molto Jenny McCarthy, svelta, disinvolta, allegra e grintosa.<br> Mentre impazza la gran festa di chiusura, noi vi salutiamo: rimandandovi a domattina per qualche supplemento di informazione dai nostri inviati al FilaForum.