Vittorio Emiliani, consigliere d’amministrazione Rai, spiega in un’intervista a “Repubblica” alcuni retroscena della vendita della casa discografica di Stato alla Time Warner. “Abbiamo scoperto che alcuni artisti hanno ottenuto minimi garantiti miliardari. Gino Paoli doveva fare 5 dischi tra il 1996 e il 2001 in cambio di un minimo garantito di 6 miliardi e 318 milioni. Edoardo Bennato per tre dischi ha ottenuto oltre 3 miliardi. Mango 2 miliardi e 400 milioni”. La Fonit Cetra, gravata dai debiti, è stata venduta per 9 miliardi (fate un po’ i conti...). Ora la Rai sarà costretta a versare ai tre artisti delle costose penali perché molti di quei cd non verranno mai incisi. E pensare che un rapporto delle società di consulenza contattata durante la trattativa col colosso americano dice: “I risultati conseguiti dall’uscita sul mercato del primo disco di Bennato e Paoli non si sono mostrati soddisfacenti. Sulla base dei contratti derivata dalla corresponsione dei minimi garantiti, è nostra opinione che la redditività della Fonit Cetra risulti gravata, potenzialmente anche in ottica prospettica, da margini di contribuzione negativi legati alla gestione dei contratti in oggetto”.