Gli studenti dei college americani, lo zoccolo duro di Napster e poi di KaZaA, vanno a scuola di antipirateria. Alcuni prestigiosi atenei americani, come la Penn State University (che in passato, vedi News, era finita nell'occhio del ciclone per vicende collegate al file sharing illegale) hanno raccolto il grido di dolore dell'industria discografica e cinematografica, ed accolgono oggi i loro allievi, matricole e veterani, con un corso che si propone di educarli al valore del copyright nonché ad un uso corretto dei computer e delle reti Internet a banda larga in dotazione agli istituti accademici. <br> Il presidente della Penn, Graham Spanier, è stato uno dei primi a garantire un appoggio concreto alla Recording Industry Association of America (RIAA), impegnata proprio di questi tempi (vedi News) in un'azione a tappeto destinata a smascherare e a portare in tribunale chi fa circolare in rete grandi quantità di musica e video non autorizzati. Nel suo programma educativo sono previste anche delle sanzioni: chi insiste nello scambio illecito di musica e immagini, dopo avere ricevuto un paio di ammonizioni, rischia l'interdizione dall'uso delle reti informatiche scolastiche e, nei casi più gravi, addirittura l'espulsione dall'istituto.