Concordata la cessione a General Electric/NBC della quota di maggioranza di Vivendi Universal Entertainment (la divisione che controllava cinema, televisione, parchi di divertimento: vedi News), la multinazionale francese pensa a come riorganizzare le proprietà rimaste in suo possesso, e tra queste la casa discografica Universal Music. <br> L'amministratore delegato di Vivendi, Jean-René Fourtou, ha pubblicamente ammesso, in questi giorni, che il mercato discografico “sta andando in pezzi”: quasi un'implicita ammissione che, in contrasto con precedenti dichiarazioni d'intenti, un'offerta considerata interessante, per Universal, potrebbe anche essere bene accetta (nessuno si è fatto formalmente avanti, finora: ma si sa che gli ex proprietari, i canadesi Bronfman, sarebbero interessati a riprendersela, vedi News). Le intenzioni di Fourtou, del resto sono chiare. Le telecomunicazioni diverranno il core business della nuova Vivendi, molto più snella e orientata al mercato interno di prima: tanto che in un prossimo futuro l'impresa potrebbe assumere il nome di Cegetel, la società francese del gruppo che opera sul mercato del wireless. Dovrà cambiare nome, a quel punto, anche la major musicale?