Il modello di consumo musicale “digitale” introdotto da Apple Computer (canzoni acquistabili “alla carta”, singolarmente, invece di pagare un canone forfettario di abbonamento; possibilità generalizzata di copiare i file scaricati dal disco fisso del pc trasferendoli su CD registrabili o sulla memoria di lettori digitali portatili) comincia, come previsto, a fare proseliti. Gli occhi degli esperti e delle case discografiche indagano ansiosi sulle reazioni riservate ai primi servizi del genere in formato Windows, il sistema operativo che alberga nella grandissima maggioranza dei computer in circolazione nel mondo. Uno dei pionieri in questo campo è il sito americano BuyMusic.com, che da qualche giorno è entrato in funzione vendendo singoli brani a prezzi, in alcuni casi, più convenienti dell’iTunes Music Store (79 centesimi di dollaro contro 99); su livelli analoghi si pone l’offerta del negozio on-line di Virgin Megastores, che ai consumatori europei pratica sconti fino a 0,86 euro a brano (ma solo dopo un volume consistente di acquisti: vedi News). BuyMusic.com, che ha ingaggiato un ex dirigente di Napster, Liz Brooks, per seguire lo sviluppo del business, ha inaugurato l’attività proponendo alcune esclusive on-line come quella riguardante il nuovo album dell’emergente cantautore John Mayer. <br> Secondo l’istituto di ricerche Forrester Research, almeno una decina di piattaforme di distribuzione digitale sul modello di quella lanciata da Apple si affacceranno su Internet da qui a fine anno; la Sony Music (vedi News) ha intanto annunciato il lancio di un proprio servizio di vendita on-line entro la primavera del 2004.