Ultimi tentativi in extremis, da parte della “lobby” discografica internazionale, di convincere i governi europei a dare l’ok alla riduzione al 5 % dell’IVA sui CD. I ministri finanziari della UE ne discuteranno nuovamente domani, sabato 13 settembre, a Stresa, dopo che nel mese di luglio la Commissione Europea aveva rifiutato di includere i prodotti musicali nella lista delle merci che, come i libri e i biglietti cinematografici, possono essere assoggettati ad un’aliquota ridotta (vedi News). Siccome la decisione finale spetta ai singoli governi, il commissario per il mercato interno Frits Bolkestein ha espresso parere negativo, temendo che l’applicazione nei diversi paesi di aliquote diverse possa produrre forti divergenze di prezzo e altrettante distorsioni concorrenziali tra i membri dell’Unione. <br> A favore della campagna per la riduzione dell’IVA, guidata dalla Francia con l’appoggio formale (tra gli altri) del nostro governo, si è pronunciato intanto l’on. Giuseppe Giulietti, deputato Ds e componente della commissione parlamentare di vigilanza, che in una nota ripresa da Adnkronos ha sostenuto che “la battaglia intrapresa dai discografici italiani ha ragioni assolutamente fondate. Da troppo tempo – ha continuato Giulietti – continuano a susseguirsi proclami e promesse relative alla riduzione dell’IVA e ad una politica di promozione della produzione nazionale”.