La Sony non commenta, ma molteplici fonti americane danno per imminenti le dimissioni del presidente della Epic Records, Polly Anthony, dopo 25 anni al servizio della CBS, poi Sony Music. La sua uscita di scena, secondo un'anticipazione fornita dal New York Post, preparerebbe il terreno ad un possibile ritorno all'ovile di Richard Griffiths, ex manager Sony che successivamente si occupò della gestione internazionale di BMG, Italia inclusa: fino a quando il gruppo Bertelsmann gli diede il benservito dopo avere rivoluzionato come un guanto la struttura di vertice della sua casa discografica (la sua ultima apparizione ufficiale per la società tedesca avvenne in occasione della festa di commiato di Franco Reali, ex presidente della filiale italiana). Da allora, Griffiths ha svolto diversi incarichi, occupandosi ultimamente delle relazioni internazionali della potente agenzia di management The Firm (vedi News) e intrattenendo rapporti stretti di lavoro con la Sony inglese. La possibilità di un suo ritorno in azienda è però smentita da altre fonti, secondo cui la Anthony non verrebbe rimpiazzata, mentre il responsabile operativo della Sony in USA, Don Ienner, continuerebbe a sovrintendere ad entrambe le etichette del gruppo, Columbia e Sony. <br> La Anthony, oggi prossima ai 50 anni, ha vissuto in Sony tutta la sua carriera (iniziò come segretaria alla CBS, scalando tutti i gradini fino alla presidenza della Epic, raggiunta nel 1997), ed è considerata una delle artefici del successo in USA di gruppi come Pearl Jam, Oasis, Korn e Rage Against The Machine. Sembra però che la sua posizione in azienda si fosse notevolmente indebolita in seguito alle dimissioni di Tommy Mottola, di cui era amica e stretta collaboratrice, e al conseguente passaggio di consegne a Andrew Lack.