I segni di ripresa che si manifestano sul mercato discografico mondiale riguardano anche la Germania, quarto Paese al mondo per vendite di prodotti discografici che tuttavia da ben quindici anni non registrava risultati positivi (e che proprio nel 2012 aveva subìto il sorpasso da parte del Regno Unito): secondo i dati elaborati da GfK e pubblicati dall'associazione nazionale dei discografici BVMI, invece, il 2013 si è chiuso con un piccolo incemento di fatturato, + 1 %, per un valore di 1,45 miliardi di euro. Al miglioramento dei conti ha ovviamente contribuito soprattutto il settore digitale (download e streaming), + 12 %, ma anche il mercato dei supporti fisici (cd) ha sostanzialmente tenuto perdendo soltanto il 2 % sull'anno precedente. Il repertorio locale, intanto, ha rafforzato la sua presa sul mercato dal momento che sette degli album più venduti dell'anno sono stati di artisti tedeschi. "Il successo della stagione natalizia e la forte richiesta di prodotti fisici hanno promosso uno sviluppo positivo nella seconda parte dell'anno", ha dichiarato a Billboard il managing director della BVMI Florian Drücke. "Le strategie adottate dall'industria e la diversità delle opzioni a disposizione per ascoltare musica sono state bene accolte dagli appassionati". "Ciò nonostante", avverte Drücke, "siamo solo all'inizio di un cammino ricco di incognite: la possibilità di godere di una crescita sostenuta nel futuro dipende non solo dagli sforzi delle case discografiche e dei servizi musicali ma anche dall'uso illegale di musica su Internet".