Le bellicose intenzioni dei responsabili del servizio di musica digitale Beats Music, che - secondo alcune indiscrezioni trapelate sui giornali - avrebbero identificato in Spotify il rivale da "schiacciare" senza pietà, non sembrano preoccupare troppo il fondatore della piattaforma di streaming svedese, Daniel Ek. Il quale ha dichiarato alla stampa di vedere con favore l'ingresso in campo del concorrente: "Se servirà a fare in modo che la gente capisca il valore dello streaming, sarà in fin dei conti una cosa positiva". Neanche la presenza di Jimmy Iovine, Dr. Dre e Trent Reznor ai posti di comando del servizio rivale sembra inquietarlo troppo: "Il nostro modo di fare le cose", ha replicato all'Hollywood Reporter, "non consiste semplicemente nello schiaffare qualche nome e brand celebre sperando che funzioni. Noi siamo un servizio di connotazione social, una società orientata al prodotto. Altri hanno provato a mettere un brand su una piattaforma pensando che fosse sufficiente e hanno fallito: Microsoft, Nokia, molte grosse società". Ek è convinto che, a dispetto dell'interesse dei media e delle statistiche che - come quelle appena pubblicate da Next Big Sound - testimoniano il boom dello streaming, ci sia ancora molta strada da fare (anche per cominciare a produrre profitti). "Siamo una società giovane e il viaggio è appena cominciato. Se chiedete a un americano medio come si procura la sua musica vedrete che quasi nessuno ricorre ancora allo streaming. La gente ha cominciato ad accorgersi di Pandora in questi ultimi dodici mesi, e stiamo parlando di un servizio che esiste da 13 anni".