Allan Pepper e Stanley Snadowsky, fondatori e tuttora titolari del minuscolo ma leggendario club situato nel cuore del Greenwich Village newyorkese, culla del miglior cantautorato USA (e non solo) nonché trampolino di lancio di artisti come Bruce Springsteen, hanno lanciato via Internet il loro accorato s.o.s. Il Bottom Line rischia di chiudere per mancanza di fondi, vittima del caro affitti, della recessione economica e dell’effetto shock provocato dai tragici eventi dell’11 settembre 2001. Dopo l’attacco alle Torri Gemelle, scrivono Pepper e Snadowsky sul sito del club di South Manhattan (www.bottomlinecabaret.com), l’affluenza ai concerti è calata sensibilmente e gli incassi non permettono più di fare fronte alle bollette né di pagare regolarmente il canone di affitto: tanto che l’Università di New York, proprietaria dei muri del locale, ha già avviato le procedure per lo sfratto. <br> Uno dei pochi esercizi a gestione “familiare” capaci di resistere, finora, alle lusinghe e alla concorrenza delle grandi società che dominano il mercato della musica dal vivo negli USA, il Bottom Line ha un’unica via di salvezza: saldare al più presto i debiti contratti nei confronti dell’Università, 185.000 dollari, ottenendo in cambio dall’amministrazione accademica l’autorizzazione a tenere in esercizio il locale (proprio nelle ultime ore è arrivata la notizia che l'ateneo newyorchese ha concesso una proroga di un mese ai gestori del club). A questo scopo Pepper e Snadowsky hanno chiesto aiuto al loro pubblico, invitandolo a fornire testimonianza sull’importanza culturale che il locale riveste per residenti e frequentatori della zona e, soprattutto, a partecipare numeroso ai concerti che ancora vi si tengono regolarmente. Altrimenti, ammoniscono i due titolari, il Bottom Line non arriverà il 12 febbraio prossimo a celebrare il suo trentesimo compleanno.