La musica è la stessa negli USA e in Giappone, in Francia come in Germania: tutti i maggiori mercati musicali al mondo (con l'eccezione, stavolta, della Gran Bretagna, che ha visto le vendite di album impennarsi nuovamente del 4 %) continuano a patire il declino della discografia e del CD, alimentato dalla pirateria, dai downloading gratuiti, dalla copia privata, dalla concorrenza di beni di consumo alternativi come telefoni cellulari e Dvd ma anche dalla relativa carenza di proposte fresche e di qualità. L'IFPI, la federazione internazionale dell'industria discografica che rappresenta oltre 1.500 società operanti in oltre 70 paesi, ha calcolato per i primi sei mesi del 2003 un calo ulteriore del 10,7 % nelle quantità vendute di supporti musicali, e un crollo analogo nel giro d'affari (legale) del settore, sceso da 14,3 a 12,7 miliardi di dollari: nonostante il successo riscosso nel frattempo dagli album di pop star come Christina Aguilera, 50 Cent, Coldplay, Celine Dion e Evanescence, titolari dei 5 maggiori best seller mondiali del periodo. <br> Oltre che nel Regno Unito, segnali - deboli - di ripresa del mercato si riscontrano nei paesi scandinavi (Finlandia e Norvegia), in Australia (grazie ai Dvd), in Spagna (merito dei singoli), in Austria e in Russia, dove la crescita è legata al contenimento (parziale) di una contraffazione dilagante e alla transizione dei consumatori dalle cassette al CD (per l'Italia, i dati semestrali 2003 non sono stati resi noti dalla FIMI). Crescono, come da previsione, le vendite di Dvd musicali (tanto che anche la FIMI stessa, in collaborazione con la Nielsen, sta per lanciare una classifica apposita, vedi News): ma per ora, nonostante il ritmo di crescita sostenuto (+ 46 % in unità, + 55 % in valore), il nuovo supporto audiovisivo rappresenta poco più del 5 % delle vendite complessive di musica registrata nel mondo e non può proporsi come elemento di traino del mercato. <br> Le speranze future dell'industria sono naturalmente legate anche allo sviluppo dei servizi legali di downloading a pagamento: solo in Europa, informa l'IFPI, ne esistono già più di 30, mentre nel mondo sarebbero circa 300 mila le canzoni scaricabili legittimamente da Internet. In tempi più brevi, è il programma di pubblicazioni in corso da qui a Natale a far sperare l'industria in un almeno parziale colpo di coda. L'anno, secondo l'associazione dei discografici, dovrebbe chiudersi con una flessione contenuta tra i 7 e l'8 %: magra consolazione.