Torna all'attacco ReDigi, Web company e sito Internet che promuove la compravendita di file musicali "usati" e che si è visto riconoscere un nuovo brevetto dal Patent and Trademark Office degli Stati Uniti. La nuova tecnologia, secondo quanto riporta ComputerWorld, assicura un trasferimento istantaneo dei file dall'hard drive del venditore al computer del compratore senza la necessità di effettuare una copia, neppure temporanea. Ciò che, secondo l'amministratore delegato di ReDigi John Ossenmacher, già succedeva con la versione precedente ma che era stato messo in discussione in tribunale dalle case discografiche e le società di edizioni musicali. Contro ReDigi, infatti, si erano mosse EMI Music Publishing, Capitol Records e l'associazione dei discografici americani RIAA, convinte che il sistema producesse copie non autorizzate dei brani musicali scambiati violando la legge che tutela il copyright (ReDigi si è sempre difesa sostenendo di non fare nulla di diverso da chi, acquistato regolarmente in negozio un album in vinile o un cd, decide poi di venderlo come usato a un'altra persona). La giurisprudenza, in merito, non era stata univoca: la richiesta di ingiunzione preliminare avanzata dalla Capitol nel febbraio del 2012 era stata rigettata dal giudice, mentre nell'aprile del 2013 un altro tribunale aveva dato torto a ReDigi sostenendo che i file trasferiti venivano comunque illegalmente duplicati.