Il video-diario dell’ultimo album di Sting (“Inside the songs of Sacred”) precede la Mina vintage del concerto alla Bussola del ’72. Poi, a seguire, un mix equilibrato di nomi e titoli da storia del rock (i Pink Floyd di “Dark side of the moon”, i Led Zeppelin del recente box, i Queen) e pezzi da novanta del pop nostrano (Ligabue, Ramazzotti e il Cocciante teatrale del “Notre dame de Paris”). Poche sorprese, nella prima classifica AC Nielsen dedicata ai Dvd musicali, che l’associazione dei discografici FIMI ha messo in circolazione da martedì, 14 ottobre. La presenza in coda alla Top Ten di Tom Petty (con un concerto dal tour di “The last dj”), rock star popolarissima negli USA ma artista “di culto” o poco più in Italia, fa capire che non stiamo parlando di grandi numeri (poche migliaia, o centinaia di copie). Ma tant’è: in un mercato che annaspa ci sta anche questo, tanto più che – complice l’esplosione di popolarità dell’home theater e dei Dvd player (35 % di “penetrazione” tra i consumatori italiani) - i Dvd musicali sono oggi l’unico parziale motivo di conforto a fronte della crisi inesorabile del CD (+93 % di incremento nel 2002, in termini di volumi di vendita, e + 174 % nei primi sei mesi di quest’anno). <br> Nasce così la nuova chart, redatta dalla AC Nielsen per conto di FIMI con la stessa metodologia utilizzata per le classifiche di album, singoli e compilation: 275 punti vendita sotto costante osservazione, selezionati tra i negozi di musica e video, le catene specializzate (Ricordi, Messaggerie Musicali ecc.), gli ipermercati e i punti vendita MediaWorld/Saturn; vendite registrate al “sell out”, cioè al momento della battitura dello scontrino e della lettura con penna ottica del codice a barre stampato sul supporto. Se crescerà e diventerà un termometro significativo del mercato, è ancora presto per dirlo: intanto è un’indicazione in più sui gusti musicali degli italiani (quei pochi, almeno, che la musica la comprano ancora).