Colpa della pirateria e della diffusione dell'uso illegale di Internet, se la Universal si vede costretta a licenziare, da qui ai primi mesi dell'anno prossimo, altri 800 dipendenti nel mondo (vedi News). Così sostiene il capo mondiale del gruppo, Doug Morris, in un “memo” diramato al personale dell'azienda discografica per spiegare i motivi della dolorosa decisione. La macchina intanto si è già messa in moto, a cominciare dagli Stati Uniti e dal Canada dove 21 addetti hanno già dovuto abbandonare il posto di lavoro. In tutto il Nord America, i licenziamenti hanno toccato anche le funzioni marketing e promozione e, in alcuni casi, posizioni dirigenziali (a differenza di quanto era stato comunicato in un primo momento). <br> Parlando con i giornalisti del notiziario Billboard Bulletin, Morris non ha escluso che altri tagli al personale non possano avvenire in futuro. “Dipende dalla velocità con cui crescerà il mercato elettronico, e con cui il mercato dei CD continuerà ad erodersi. Se il secondo fenomeno sarà più rapido del primo, continueremo a ridurre le nostre dimensioni. Non c'è altro modo di gestire un'azienda”.