Stati Uniti, Giappone, Australia, Canada, Gran Bretagna, Messico, Francia, Germania, Spagna, Brasile. Non c'è traccia dell'Italia nella Top Ten dei Paesi leader nel consumo di musica in streaming resa pubblica da Omnifone, provider di servizi di cloud music disponibili in ventotto Paesi e utilizzati da società come Sony, HP e RIm e dal servizio proprietario Rara,com. Le sue statistiche relative al 2013 rivelano inoltre che Android supera Apple come piattaforma più utilizzata per il mobile streaming (54 % contro 46 %) e che proprio l'accesso attraverso dispositivi mobili risulta essere la modalità preferita in maniera schiacciante (70,5 %) nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, mentre nelle nazioni occidentali si continua a privilegiare l'ascolto nell'ambiente domestico (60 %). Le nazioni che non appartengono al blocco occidentale assorbono già per Omnifone il 20 % dello streaming a livello mondiale (a fronte del 14 % dell'anno precedente), con un tasso di crescita straordinario, + 600 %, sospinto dal graduale passaggio dai servizi pirata a quelli legali man mano che l'offerta di questi ultimi diventa più abbondante (nel 2013 Omnifone ha portato la sua piattaforma in Paesi come Brasile, Messico e Indonesia). Secondo l'amministratore delegato della società londinese, Jeff Hughes, i dati "dimostrano la quantità di opportunità ancora non sfruttate, per i servizi internazionali di musica digitale, nei mercati in cui l'adozione di dispositivi mobili connessi risulta in crescita. I redditi stanno aumentando e i detentori locali dei diritti appoggiano più che mai le piattaforme digitali, che a loro volta stanno creando il giusto equilibrio tra domanda e offerta". Hughes sottolinea anche che "a parte le questioni tecnologiche, la disponibilità di cataloghi di musica locale risulta essenziale all'espansione in questi nuovi mercati. Altrettanto importante è fissare dei prezzi che riflettano le condizioni economiche dei mercati emergenti. Immaginiamo che un nuovo genere di modelli di business ancora sconosciuti inizierà ad emergere non appena i detentori dei diritti e le piattaforme digitali risponderanno ai bisogni economici dei consumatori: attorno ai servizi internazionali saranno necessarie strutture tecniche e commerciali più flessibili".