Ancora tramortiti dalla tegola che gli è caduta improvvisamente sulla testa (la rinuncia Rai a trasmettere in TV gli Italian Music Awards: interpretata come rappresaglia nei confronti del ribadito no al Sanremo 2004, vedi News), i discografici della FIMI si interrogano dubbiosi sul da farsi: con la ferma intenzione, a quanto pare, di portare comunque avanti il progetto. <br> Questo almeno – e a dispetto della fuorviante intestazione del comunicato stampa diramato dalla stessa FIMI qualche ora fa (“Rai fa saltare gli Italian Music Awards”) - è quanto si evince dalle dichiarazioni che Rockol ha raccolto a caldo da Enzo Mazza, direttore generale dell'associazione di categoria. “E' tardi per avviare trattative con reti concorrenti, ora che i palinsesti sono già chiusi”, ammette Mazza (pensando, magari con qualche rimorso, all'interruzione del dialogo con La 7, emersa ad un certo punto come candidata alternativa alla Rai per la copertura TV dell'evento). “Ma gli Awards”, precisa, “noi li faremo lo stesso”. Riducendoli magari, in assenza di telecamere, a quello che il direttore generale definisce un “evento per i media”: magari una specie di galà per addetti ai lavori, sulla falsariga di quello che si tenne al Rolling Stone di Milano in occasione della seconda edizione dei premi, orfani anch'essi della televisione. Ma Paolo Franchini, responsabile in FIMI del "progetto" Italian Music Awards, sottolinea che il comitato organizzatore non si è ancora riunito per decidere che strada prendere.