Per la prima volta, nel 2013, i ricavi digitali della casa discografica leader a livello mondiale, Universal Music, hanno superato quelli generati dai supporti fisici (Cd e vinile), 51 per cento contro 49 per cento. L'ultimo trimestre dell'anno, influenzato negativamente dalla recessione che affligge il mercato giapponese e dai costi legati ai processi di integrazione delle attività discografiche della EMI, si è chiuso con un calo di fatturato del 9,3 % (3,3 % a moneta costante) e con una flessione del margine operativo dell'11,1 % (7,8 % depurando i dati dall'inflazione); nell'arco dei dodici mesi, invece, i ricavi sono cresciuti del 12,8 % (a 4,9 miliardi di euro) e il margine operativo dell'1,4 % a 511 milioni di euro. La crescita è stata particolarmente elevata nel caso dei proventi generati da servizi di streaming e in abbonamento, + 75 % sull'anno precedente. Tra i best seller dell'anno figurano album e singoli di Eminem, Katy Perry, Imagine Dragons, Lady Gaga, Drake e Robin Thicke. Universal dichiara che la sua integrazione con EMI procede come da programmi e che entro la fine del 2014 dovrebbe generare i previsti risparmi di costi stimati in oltre 100 milioni di sterline.