Gli uomini di Bill Gates tengono fede alla consegna del silenzio, dopo aver confermato che l'azienda di Seattle lancerà il prossimo anno un suo servizio di downloading musicale a pagamento (vedi News; la notizia è trapelata in seguito ad un annuncio che Microsoft ha fatto pubblicare sui giornali: la società è alla ricerca di un candidato di livello “senior” e di esperienza nel marketing a cui affidare la responsabilità del servizio). Ma intanto esperti e osservatori hanno cominciato ad interrogarsi su quale sarà la possibile strategia del colosso informatico. Qualcuno ritiene che Gates farà tesoro dell'esperienza già maturata in Inghilterra, dove la piattaforma MSN Music Club, in collaborazione con la OD2 di Peter Gabriel, utilizza il sistema delle schede prepagate che consentono, a seconda dell'importo, di scaricare ed archiviare musica sul pc oppure di masterizzarla su CD vergini. Tutti, comunque, concordano sulla logicità della sua mossa, dal momento che la maggior parte degli acquirenti di musica on-line usa i “player” audio forniti dall'azienda di Seattle, e che molti siti di musica digitale, come MusicMatch, MusicNow e il nuovo Napster, impiegano il software Windows Media Audio e i programmi di gestione dei diritti digitali di Microsoft. Per un impero finanziario che fattura 35 miliardi di dollari, si fa notare, i ricavi potenziali derivanti da un servizio musicale on-line rappresentano una goccia nel mare: ma perché rinunciare alla possibilità di diventare leader anche in questo mercato?