Un passo alla volta, l’agenzia SCF che raccoglie royalty e “diritti” economici per conto delle aziende discografiche recupera denaro dai pubblici utenti di musica registrata: anche quelli che finora hanno evaso, più o meno consciamente, l’obbligo (stabilito dalla legge sul diritto d’autore) di remunerare artisti ed etichette per la pubblica diffusione delle loro opere. Preceduta da analoghi accordi con Tv e radio nazionali e locali e preannunciata a Rockol dal direttore generale di SCF, Saverio Lupica, in un’intervista pubblicata il 9 settembre (vedi News), è di lunedì scorso, 24 novembre, la firma di un’intesa con la FAID-Federdistribuzione, confederazione di categoria a cui aderiscono otto associazioni operanti nel settore della distribuzione “moderna” e organizzata (ipermercati, supermercati, grandi magazzini, catene specializzate, negozi in franchising ecc: ne fanno parte gruppi come Rinascente, con cui SCF aveva avviato in passato un contenzioso, vedi News). L’accordo, che dovrà poi essere ratificato dai singoli aderenti alla federazione, riguarda il pagamento dei diritti per la diffusione di musica registrata negli esercizi commerciali, e prevede tanto la regolarizzazione del pregresso che la determinazione dei compensi futuri, secondo tariffe graduate sull’arco dei tre anni coperti dal contratto e calcolate sulla base di diversi parametri (come le metrature di superficie dei singoli punti vendita). Le aziende associate alla Federdistribuzione gestiscono complessivamente 6.900 esercizi commerciali e hanno realizzato nel 2002 una cifra d’affari globale di oltre 40 milioni di euro: e dunque gli introiti potenziali, per la discografia, sono nell’ordine di diversi milioni di euro all’anno. <br> Nel frattempo SCF sta anche chiudendo il rinnovo (per sei anni) di una convenzione con FRT e Aeranti-Corallo, associazioni della media e piccola emittenza radiofonica.