L’industria discografica inglese ha ripreso a marciare a buon ritmo (e in controtendenza rispetto al resto del mondo), ma la vera notizia che emerge dai dati di mercato resi noti in questi giorni dalla BPI, l’associazione locale di categoria, è la resurrezione del 45 giri, il vetusto sette pollici in vinile che gruppi di nuovo rock come White Stripes e Darkness hanno reso nuovamente popolare: quasi 250 mila i pezzi venduti, complessivamente, tra il giugno e il settembre appena trascorsi. Un fenomeno (inatteso) di moda, di costume, di collezionismo, ma evidentemente anche di mercato, considerate le cifre in gioco. Non abbastanza, però, da frenare il declino del disco a formato ridotto, crollato di un altro 30 % sia in volume che in valore, con i CD singoli sempre più latitanti negli scaffali dei negozi: e questo nonostante le vendite record di un brano come “Where is the love?” dei Black Eyed Peas, un successo che nel periodo considerato è stato smerciato in ben 600 mila copie. <br> Si è trattato di un caso isolato, comunque, e molto meglio vanno le cose nella categoria album, dove la classifica di stagione è guidata dall’ennesimo episodio della infallibile compilation Now!, seguito a ruota da “Permission to land” dei succitati Darkness. Proprio grazie agli album, il numero di dischi complessivamente venduti in Inghilterra tra giugno e settembre è cresciuto del 7,6 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Non è aumentato altrettanto, invece, il giro d’affari (+ 4 %): colpa della guerra dei prezzi innescata dai supermercati, un fenomeno di cui noi italiani siamo stati tra i precursori.