E’ fissato per il 18 dicembre prossimo il vero e proprio “d-day” di V.J. Television, il canale tematico musicale che Match Music ha confezionato per il debutto di Mediaset nel campo della Tv digitale terrestre (anche se i comunicati parlano del 1° dicembre come data del lancio, vedi News). E il gruppo televisivo fondato da Edoardo Fiorillo, unico provider musicale della piattaforma, sembra puntare parecchio sulla sua nuova strategia di differenziazione dell’offerta. “Con questa mossa, siamo posizionati su entrambe le frontiere dell’evoluzione tecnologica televisiva, il satellite (dove Match Music fa parte del pacchetto Sky Italia) e il digitale terrestre”, spiega a Rockol il presidente della società veronese, Aldo Clementi. “Noi siamo convinti che le potenzialità di quest’ultimo sistema saranno notevoli, soprattutto quando i tecnici avranno sviluppato compiutamente le sue caratteristiche di interattività con il pubblico. Sky, se non erro, prevede di raccogliere un’utenza di quattro-cinque milioni di telespettatori entro un paio d’anni. Ma con il digitale terrestre anche gli italiani che non hanno il satellite potranno accedere ad un’offerta soddisfacente di canali tematici, interattivi e ad alta qualità audio e video. Sostenendo, tra l’altro, un’unica, modesta spesa: i 100 euro richiesti per acquistare il set top box, il decodificatore dei programmi che va applicato al televisore analogico”. <br> Match Music e V.J Television vivranno vite parallele e del tutto separate, aggiunge Clementi. “Il target del nuovo canale sarà diverso da quello nostro abituale, ma sempre molto giovane. V.J. sarà un’emittente dai contenuti differenti: meno di nicchia, se vogliamo, meno orientata alla ricerca di nuovi talenti e di generi alternativi, e con volti assolutamente nuovi nel ruolo di conduttori”. In cantiere, per la data dello start, ci sono anche tre nuove produzioni ad hoc destinate a “spezzare” il flusso continuo di videoclip musicali nella programmazione quotidiana. “Stiamo preparando un programma dal taglio comico e un po’ trasgressivo, uno dai contenuti musicali specializzati e un terzo dai toni più ‘generalisti’ ma sempre legato all’argomento della musica: insieme copriranno più o meno 4 ore di trasmissioni al giorno, che sono più di quanto richiedono contratti e norme di legge”. <br> Costi di produzione degli show e spese di trasferimento del segnale faranno lievitare il budget di Match Music di diversi milioni di euro. “E’ un investimento a rischio, ma crediamo in quello che stiamo facendo. Entro pochi anni il digitale terrestre, che parte con una copertura del 54 % del territorio nazionale, sarà a disposizione di tutti gli italiani con un rapporto offerta/prezzo estremamente conveniente. Bisognerà naturalmente misurarsi con la reattività del pubblico, e poi con gli ascolti: ma siamo convinti che anche gli inserzionisti riterranno sempre più interessanti i programmi di nicchia che permettono di raggiungere target precisi”. Un’ultima curiosità: il nome dell’emittente richiama quello del canale satellitare musicale del gruppo l’Espresso, parte anch’esso, oggi, della famiglia Sky. “L’assonanza tra i due marchi è innegabile”, riconosce Clementi, “Ma anche il nostro è stato depositato tanto tempo fa”.