Nemico designato dell'industria discografica dai tempi in cui si inventò il primo "digital locker" in grado di archiviare sul computer i file musicali copiati dai Cd (si chiamava MP3.com), l'imprenditore statunitense Michael Robertson è stato giudicato responsabile di violazione di copyright da un tribunale americano relativamente a MP3Tunes e Sideload.com, due piattaforme di sua invenzione che offrono complessivamente un catalogo di oltre 400 mila registrazioni appartenenti a circa 40 mila artisti diversi e che dal 2007 sono state citate in giudizio da case discografiche come EMI e Capitol Records (oggi assorbite da Universal Music). A mettere nei guai Robertson sono le funzionalità dei due servizi, che permettono di caricare, archiviare e ascoltare musica online, ma anche di copiare nelle proprie "cassaforti digitali" collocate sul cloud canzoni e album diffusi da altri siti (compresi quelli illegali). Secondo l'Hollywood Reporter che riferisce la notizia Robertson è ora in attesa di sapere l'ammontare del risarcimento danni richiestogli; nel frattempo, i suoi avvocati ne professano l'innocenza sostenendo che non fosse sua intenzione infrangere la legge. Già nel 2012, in seguito alle spese legali sostenute, MP3Tunes aveva dovuto dichiarare bancarotta. Nel giugno del 2012 un altro tribunale americano gli aveva respinto un ricorso contro una condanna in primo grado a un risarcimento potenziale di 75 milioni di dollari nei riguardi della EMI.