E' ufficiale: a partire dal 28 aprile Last.fm non erogherà più il proprio servizio di web radio in streaming (che, lo ricordiamo, è in abbonamento e costa tre euro al mese). Il sito, però, non resterà orfano dell'opzione di ascoltare musica in streaming; sarà infatti lanciato un nuovo player che al momento è in fase di test; la differenza principale, rispetto allo status quo attuale, sarà che con la nuova organizzazione la musica trasmessa in streaming non sarà ospitata sui server di Last.fm, ma arriverà direttamente da YouTube, Vevo e Spotify: queste partnership consentono all'azienda di non dover pagare licenze e diritti per continuare a offrire musica in streaming ai propri utenti. Non è dato sapere - visto che Last.fm non ha diffuso numeri e dati - quanti abbonati saranno toccati da questo cambiamento. L'unica cifra ufficiale è quella del numero complessivo di utenti registrati su Last.fm, che è di 55 milioni; ma non è noto quanti di loro utilizzino semplicemente il servizio di playlist gratuite e quanti, invece, paghino 3 euro (oppure 3 dollari o 2 sterline, a seconda della location) mensili per ascoltare la web radio personalizzata in streaming.