Sanzione salatissima per Michael Robertson, ideatore e gestore della piattaforma digitale MP3Tunes citata in giudizio da Capitol Records, EMI e altre case discografiche e condannata la settimana scorsa da un tribunale federale di Manhattan per violazione sistematica dei copyright. Statuito che il servizio avrebbe volontariamente chiuso gli occhi davanti alla palese e ripetuta infrazione delle norme che tutelano diritti d'autore e diritti connessi da parte dei suoi utenti, il giudice ha provveduto a quantificare l'entità del risarcimento danni, calcolato in 41 milioni di dollari che Robertson dovrà ora versare alle etichette ricorrenti. I legali del condannato hanno dichiarato alla Reuters che faranno ricorso in appello contro la sentenza, ritenendo infondate molte delle accuse che gli sono state rivolte. La vertenza, come noto, risale al 2007, e non è la prima a coinvolgere l'imprenditore americano che con MP3.com lanciò, senza il consenso dell'industria discografica, uno dei primi digital locker (o "cassaforti digitali") su cui era possibile archiviare la propria collezione musicale in formato digitale. Oltre a MP3Tunes Robertson gestisce Sideload.com, un altro servizio che consente agli utenti di caricare e ascoltare musica, ma anche di trasferire nel proprio cloud locker canzoni e album prelevati da altri siti.