Voci di trattative in corso tra la piattaforma di streaming audio "user generated" SoundCloud, le major discografiche e i principali editori musicali, finalizzate alla firma di regolari contratti di licenza per l'utilizzo del repertorio, erano già circolate a gennaio, e ora Digital Music News le rafforza riportando le dichiarazioni di due insider. "Il catalogo delle major si trova ovunque, su SoundCloud, fondamentalmente è molto difficile controllarlo ma questo non significa che non inizieranno a farlo", ha ricordato una delle due fonti anonime. "Se si guarda a cosa sta succedendo con Google e YouTube", ha aggiunto, "si vede che la BPI (l'associazione dei discografici inglesi) le sta inondando di notifiche per la rimozione dei contenuti". Finora, come ricorda Digital Music News, SoundCloud ha operato allo stesso modo dei due colossi del Web, utilizzando come "ombrello" il Digital Millennium Copyright Act: la normativa americana in materia di diritto d'autore, infatti, non impone alle piattaforme digitali e agli Internet Service Provider di monitorare ex ante la liceità dei contenuti caricati dai propri utenti, ma solo di rispondere tempestivamente alle richieste di rimozione legittimamente avanzate dai titolari dei diritti. "SoundCloud", sostengono le fonti sentite da Digital Music News, "non vuole che si inneschi un processo del genere perché ne finirebbe completamente sommersa. E quello è solo uno dei modi che le major hanno a disposizione per dare inizio a una guerra".