Soddisfazione per l'obiettivo raggiunto dopo tante vicissitudini, a dispetto di un'audience televisiva (8,56 % di share e quinto posto in serata, vedi News) certamente non esaltante. Così Enzo Mazza, direttore generale della FIMI, sintetizza lo stato d'animo dell'associazione dei discografici il giorno dopo la messa in onda, su Italia 1, della quarta edizione degli Italian Music Awards (vedi News). “Il fatto positivo è che abbiamo comunque creato un evento e messo in piedi una doverosa celebrazione dell'industria discografica, con una buona presenza di artisti di rilievo”, dice Mazza. “A differenza dell'anno scorso, siamo anche riusciti a garantire la salvaguardia di certi valori importanti per la discografia, anche nella conduzione della serata (chiaro il riferimento agli imbarazzi che allora suscitarono lo stile "disinvolto" e le battute di Piero Chiambretti, presentatore dell'edizione 2002). E lo share, in fin dei conti, è stato superiore: anche se, è vero, dobbiamo ancora imparare a trasformare questo show in un prodotto televisivo che funzioni”. <br> Ricette e buoni propositi per il futuro? “Dobbiamo insistere perché gli artisti partecipino in massa alla serata. E poi sulle performance esclusive, di carattere eccezionale, che ci differenzino dagli altri programmi musicali”. E l'assenza di Vasco Rossi? “Ne so quanto voi. Che non ci sarebbe stato l'abbiamo saputo solo ieri, nel pomeriggio”.