Rischiavano di riflettersi anche sui calendari dei live in nord Europa gli effetti dell'annessione russa della Crimea, condannata dalla Casa Bianca con delle sanzioni di carattere commerciale volte a colpire una selezionata cerchia di imprenditori considerati vicini (e complici) del presidente Vladimir Putin: tra le venue considerate più a rischio - perché battute dalle principali società di live promoting statunitense - c'era la Hartwall Arena di Helsinki, che, seppure su territorio finlandese, è controllata da capitali russi riconducibili all'intermediario petrolifero Gannady Timchenko e a Arkady e Boris Rotenberg, padre e figlio considerati tra gli amici più vicini all'inquilino del Cremlino. Secondo quanto riferito dall'agenzia Reuters, le autorità americane avrebbe comunque dato il semaforo verde alle esibizioni presso la struttura. A confermarlo è stato Nina Castren, amministratrice delegata della filiale locale di Live Nation, prossima a portare - tra gli altri - MIley Cyrus e Justin Timberlake davanti al pubblico finlandese: "Le sanzioni non avranno effetto sui nostri affari, né presso la Hartwall Arena né su tutto il territorio nazionale".