Fortemente osteggiati da parlamentari britannici come la laburista Sharon Hodgson, strenua sostenitrice di una disciplina legislativa che fissi nel 10 % del prezzo nominale il massimo ricarico applicabile alla rivendita online dei biglietti dei concerti, i discussi siti di secondary ticketing come Seatwave e Viagogo sembrano ora trovare un prezioso alleato nel nuovo ministro della Cultura inglese Sajid Javid, succeduto ieri a Maria Miller. Risulta, infatti, che nel 2011 l'ex deputato conservatore si sia schierato apertamente contro il progetto di legge promosso dalla Hodgson, sostenendo che le piattaforme di rivendita svolgono un ruolo utile alla comunità. "I rivenditori di biglietti", dichiarò allora secondo quanto riporta l'Huffington Post, "agiscono come classici imprenditori perché colmano un vuoto di mercato che hanno identificato. Offrono un servizio che può aiutare chi non è riuscito a procurarsi i biglietti all'atto originale di vendita in occasione di eventi sportivi e culturali. E finché quei biglietti sono stati acquistati per davvero e in modo legale si tratta di una transazione onesta e non dovrebbe esserci alcuna restrizione governativa alla possibilità di rivenderli". Neanche la moltiplicazione esagerata dei prezzi in sede di rivendita (si vedano i casi recenti di Rolling Stones e Kate Bush) sembra essere, per Javid, un motivo di preoccupazione: "Se una persona desidera destinare una gran parte del suo reddito disponibile per vedere qualcosa che lo attrae in maniera sproporzionata, perché dovrebbe preoccuparsene qualcun altro cacciando il naso nei suoi affari? Da persona che confida appassionatamente nelle virtù del libero mercato e che sta dalla parte dei comuni lavoratori, mi oppongo rispettosamente al progetto di legge che intende regolare la materia".