A dispetto delle polemiche innescate da diversi artisti a proposito dell'entità dei pagamenti effettuati dalle piattaforme digitali, i dati appena pubblicati da TuneCore e relativi al primo trimestre 2014 lanciano un segnale almeno in parte incoraggiante: nel primo scorcio dell'anno il servizio di distribuzione digitale americano utilizzato da numerosi artisti indipendenti, emergenti e privi di contratto discografico ha "girato" agli artisti royalty per 34,1 milioni di dollari, il 75 % in più rispetto all'anno precedente. L'incremento del gettito è legato ai quasi 1,3 miliardi di download e stream accumulati dagli artisti ed etichette che si servono di TuneCore per distribuire la propria musica su iTunes, Spotify, YouTube e altre piattaforme. Nello stesso periodo i diritti editoriali riconosciuti agli autori ed editori dalla Web company statunitense sono cresciuti del 190 per cento. In virtù di queste somme, la cifra complessiva versata da TuneCore ai titolari dei diritti dal 2006 ad oggi ha ora superato i 400 milioni di dollari.