Un'impennata sospetta delle contrattazioni sul titolo EMI (è accaduto la settimana scorsa, alla ripresa delle attività in Borsa dopo la pausa di fine anno), e subito riprende quota l'ipotesi di una fusione tra EMI e Warner Music, desiderose – secondo questa interpretazione – di replicare al progetto di fusione annunciato dalle concorrenti Sony e BMG (vedi News). <br> La teoria, non nuova, sostiene che Edgar Bronfman Jr., nuovo proprietario di Warner, sarebbe pronto a liquidare la società di edizioni Warner Chappell per poter realizzare i suoi piani di “merger” con la EMI, già falliti quattro anni fa per intervento degli organi antitrust (vedi News). <br> L'indiscrezione, rilanciata dal londinese Daily Express, continua però a suscitare perplessità in molti osservatori. Alcuni esperti di mercato sostengono che la crescita di valore delle azioni EMI sarebbe stata causata dalla concomitanza di fattori del tutto diversi: la pubblicazione dei dati di bilancio, piuttosto positivi, dell'ultimo trimestre, nonché il (relativo) clima di fiducia propagatosi tra gli addetti ai lavori dopo la pubblicazione di un rapporto (a cura del Pew Internet and American Life Project) secondo cui il file sharing illegale è in declino tra i consumatori di musica (vedi News).