Sony e BMG hanno appena inoltrato le loro carte all’eurocommissario Mario Monti (vedi News), e già il fronte degli oppositori al loro matrimonio sembra sul punto di allargarsi. <br> In prima linea c’è naturalmente Impala, l’associazione che rappresenta circa duemila etichette indipendenti europee e i cui delegati hanno già incontrato, a inizio settimana, i funzionari comunitari dell’Antitrust: obiettivo, ribadire l’opposizione ad un progetto che, a loro vedere, rischia di danneggiare ulteriormente la concorrenza del settore e la libertà di scelta dei consumatori (vedi News). Ma sembra che anche Universal ed EMI siano intenzionate a contestare il “merger”, presentando formale reclamo all’antitrust. Le due major concorrenti non vedrebbero di buon occhio la creazione di collegamenti “verticali” tra le aziende discografiche e le loro capogruppo, che potrebbero sfociare, ad esempio, in un trattamento preferenziale di Sony BMG da parte delle televisioni del gruppo Bertelsmann o della divisione elettronica di consumo facente capo a Sony Corporation. <br> Monti e il suo team dovranno valutare con attenzione anche questi pareri prima di comunicare, entro il 12 febbraio, le loro decisioni: via libera immediato alla fusione oppure (come molti ritengono più probabile), avvio di un’istruttoria più approfondita che si protrarrà per altri quattro mesi, fino a metà giugno.