Ancora terremoti nelle major discografiche multinazionali, rese sempre più instabili dalla turbolenta congiuntura di mercato. I sismografi registrano nuove scosse in Germania, dove sia Universal che BMG vivono in queste ore importanti capovolgimenti di fronte. <br> La casa del gruppo Bertelsmann, che ha appena licenziato negli Usa il capo dell'Arista Antonio “L.A. Reid” (vedi News), ha risolto il rapporto con Thomas M. Stein, responsabile di BMG per i territori di Germania, Svizzera e Austria e già presidente europeo del gruppo (in quella veste Rockol lo aveva incontrato a Roma nell'aprile del 2002 insieme con altri dirigenti della società, vedi News). Il suo incarico verrà assunto da Maarten Steinkamp, con Michael Smellie, chief operating officer, nel ruolo di supervisore. <br> Alla fine del mese lascerà invece la Universal tedesca il presidente e amministratore delegato Tim Renner, sostituito ad interim dal capo internazionale del gruppo Jorgen Larsen. La stampa internazionale riporta che il divorzio sarebbe dovuto ad insanabili divergenze di vedute tra i due: per volontà di Larsen, la major avrebbe deciso di concentrare gli sforzi d'ora in poi su artisti più “mainstream”, puntando sul sicuro. Sarà così anche negli altri paesi?