L'ancora non confermato acquisto di Beats Music da parte di Apple sta provocando interrogativi e sconcerto tra esperti e analisti, alcuni dei quali non lo ritengono una mossa azzeccata da parte di Cupertino. Secondo la testata Business Insider, però, l'operazione implicherebbe molto di più di un investimento in "una gamma di cuffie eccessivamente costose e di cattiva reputazione e in un servizio di streaming musicale il cui valore è ancora tutto da provare". Si trattarebbe, piuttosto, di una scommessa sulla "visione che (Jimmy) Iovine ha sul futuro della musica nel suo complesso". In sostanza, secondo quanto sintetizza il sito HITS Dailydouble sulla base anche di due dichiarazioni raccolte da Claire Atkinson del New York Post, Iovine sarebbe in trattative con Cupertino per assumere un ruolo di "consulente speciale" dell'amministratore delegato Tim Cook su tutto quanto attiene agli aspetti creativi della gestione. Non subito, però, dal momento che il suo contratto con il gruppo Universal, dove dirige Interscope Records, sarebbe in scadenza a fine 2014. Nel suo pezzo, Business Insider cita un'intervista rilasciata dal produttore a Walt Mossberg di AllThingsD l'anno scorso, in cui Iovine spiegava che "iTunes è stato grande, ma ora ha bisogno di fare un passo avanti. "La maggior parte delle società tecnologiche sono culturalmente inette: non realizzano mai nel modo giusto la curation (cioè l'organizzazione dei contenuti musicali in modo da venire incontro alle esigenze e ai gusti degli ascoltatori, permettendogli di orientarsi negli sterminati cataloghi disponibili)". Questa, dunque, potrebbe essere la chiave strategica che spiega l'impegno di Cupertino nei confronti di Beats: AllThingsD sostiene anche che il prezzo concordato per l'acquisto della società, 3,2 miliardi di dollari, è oggettivamente elevato ma relativamente minuscolo per Apple, che in banca dispone di 150 miliardi di dollari in contanti.