Se pensate che i cd siano un formato durevole nel tempo, probabilmente non avete iniziato a comprarli da molti anni - e non vi siete mai imbattuti nel fatidico dischetto acquistato nei primi Novanta che ora, per qualche inspiegabile motivo, non suona più. Purtroppo è un dato di fatto: i cd sono soggetti a un deterioramento nel tempo che progressivamente li rende inutilizzabili e - tragicamente - allo stato attuale delle cose nessun collezionista di cd, per quanto scrupoloso e attento nella loro conservazione, può sapere per quanto il suo tesoro musicale sarà ancora tale prima di trasformarsi in un ammasso di plastica, alluminio e carta. E' proprio per questo che la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, tramite il team dedicato alla ricerca sulla conservazione capitanato da Fenella France, sta eseguendo dei test e delle analisi per capire meglio il fenomeno. Come la France ha spiegato, i cd "furono concepiti per il mercato di massa", quindi per una fruizione ai limiti dell'usa e getta, non per essere supporti durevoli. A questo si aggiunge il fatto che i produttori, nel corso degli anni (vi ricordiamo che i primi cd furono commercializzati ormai nel lontano 1982), hanno cambiato formule e procedimenti, ma li tengono secretati. Per cui, non conoscendo esattamente la composizione fisica dei cd prodotti nelle diverse annate, diventa impossibile prevedere scientificamente come si comportano col passare del tempo e come si possono deteriorare. E' proprio per questo che il team della France sta eseguendo una serie di test su vari cd per capire quali siano più a rischio. E per farlo, ha bisogno di molti campioni da esaminare e sottoporre a procedimenti di invecchiamento forzato: è per questo che chi desidera sbarazzarsi dei propri vecchi album su cd è incoraggiato a donarli alla Biblioteca del Congresso che - come dice la France - "li distruggerà molto volentieri, nel nome della scienza". Fenella France ha poi dato alcuni piccoli consigli di massima per preservare - per quanto possibile - i propri cd: - maneggiarli tenendoli sempre per il foro centrale - fare attenzione ai graffi e ai segni su entrambe le facce; quella superiore è la più delicata, anche se potrebbe sembrare il contrario - non scrivere mai con pennarelli o altro sui cd; l'inchiostro penetra attraverso la plastica e rovina i dischetti - non applicare etichette adesive sui cd (la colla li danneggia, come l'inchiostro)