Martedì scorso, 13 maggio, è morta di tumore al pancreas Tessa Watts, 68 anni, figura chiave della gloriosa Virgin Records di sir Richard Branson e poi produttrice di grande successo di video musicali (lei stessa aveva calcolato di averne realizzati più di 1.500). Come ricorda l'ex marito Michael Watts in un articolo/necrologio pubblicato ieri dal Guardian, era nata con il nome di Stephanie Siddons nel Bedfordshire e ancora teen ager si era trasferita a Londra immergendosi nella controcultura della capitale. Dopo i primi impieghi presso il giornale Time Out e come modella fotografica, aveva iniziato a lavorare nel campo musicale come segretaria del celebre organizzatore di concerti Harvey Goldsmith. Assunta come PR dall'etichetta folk Transatlantic e trascorso un breve periodo presso l'ufficio pubblicitario londinese di Radio Lussemburgo, nel 1974 era stata chiamata alla Virgin per occuparsi di pubbliche relazioni ma anche di promozione radiofonica dei dischi presso la BBC (una tra le prime donne ad assumere quel tipo di incarico). Nel piccolo ufficio vicino a Portobello Road la Siddons visse un passaggio epocale della musica popolare, lavorando a fianco di Mike Oldfield e degli ultimi epigoni della scuola di Canterbury così come, qualche anno dopo, dei turbolenti Sex Pistols e dei Culture Club. Fu in Virgin che iniziò a occuparsi di video musicali, trovando nella appena nata MTV dei primi anni Ottanta un formidabile veicolo promozionale: tra i moltissimi clip da lei prodotti si ricordano "Don't you want me" degli Human League, 1981, e soprattutto il premiatissimo "Sledgehammer" diretto da Stephen R. Johnson per Peter Gabriel nel 1986. Fu proprio il network televisivo americano a strapparla alla Virgin per affidarle la responsabilità della programmazione in Europa; sposatasi con Watts nel 1977 e dati alla luce due figli, tuttavia, Tessa rassegnò dopo due anni le dimissioni dall'incarico senza tuttavia smettere di lavorare: oltre a produrre video per artisti come Paul McCartney e George Michael ("Freedom '90!", diretto da David Fincher e con la partecipazione di Naomi Campbell e Cindy Crawford), fu tra le prime a intuire il potenziale commerciale dei concerti e delle esibizioni dal vivo distribuiti in formato DVD, realizzanto per conto terzi e con la propria società di produzione indipendente Gravity prodotti come "Live at Wembley" di Beyoncé e il "Live at Koko" di Madonna, uno dei primi grandi concerti a essere diffusi in streaming online. Nel 2007 aveva assunto il suo ultimo incarico professionale come produttore esecutivo di Blink TV: ottenuto l'anno dopo il divorzio da Watts si era poi ritirata a Pau, nel Sud della Francia.