Non è ancora stato ufficialmente annunciato ma fa già discutere il servizio di streaming (a pagamento) con il quale Youtube entrerà in competizione diretta con piattaforme come Spotify e Deezer: l'associazione internazionale Worldwide Independent Network ha accusato i vertici della società informatica di voler imporre alle etichette indipendenti contratti decisamente svantaggiosi per distribuire il proprio catalogo attraverso il nuovo servizio. In sostanza, il colosso fondato da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim starebbe proponendo contratti standard alle etichette medio piccole, con una clausola - non scritta - semplice e definitiva: la mancata firma del contratto potrebbe comportare anche il blocco del materiale reso disponibile via video streaming in chiaro, silenziando così definitivamente una label non disposta ad accettare le condizioni. "I nostri associati (tra i quali figura anche l'italiana Audiocoop, ndr) sono piccole aziende che si relazionano con diverse società che forniscano servizi di streaming per trarre profitto da reinvestire in nuovi talenti", ha dichiarato Alison Wenham, presidente del Worldwide Independent Network: "Adesso una delle aziende più grandi al mondo sta cercando di imporgli un accordo completamente fuori dalle logiche di mercato. Crediamo che mosse del genere siano inutili oltre che indifendibili, se non addirittura commercialmente discutibili e dannose per Youtube stesso". "Youtube sta approntando una piattaforma globale per mettere in contatto gli artisti coi propri fan e far generare guadagni alla loro musica", è stata la replica affidata da un portavoce di Youtube al Guardian: "Abbiamo diversi contratti proficui in essere con centinaia di etichette, indipendenti e non, in tutto il mondo. E, in ogni caso, non commentiamo i negoziati quando sono in corso".