Sancito ufficialmente a inizio settimana il passaggio di consegne da Time Warner a Edgar Bronfman Jr. (vedi News), il nuovo “padrone” della Warner Music non ha perso tempo: il suo insediamento ha già provocato un terremoto ai vertici aziendali, con il clamoroso licenziamento di tre capitani di lungo corso come Sylvia Rhone (boss storica della Elektra),Val Azzoli e Ron Shapiro, coppia di ferro alla guida della Atlantic da quando, ormai molto tempo fa, il leggendario Ahmet Ertegun ha rinunciato a gestire incarichi operativi per sopravvenuti limiti di età. E l’annuncio delle dimissioni forzate della Rhone, in particolare, ha già causato scompiglio tra gli artisti legati all’etichetta: Missy Elliott, in particolare, le ha dichiarato fedeltà assoluta dalle colonne del New York Post, dicendosi disposta a chiudere anzitempo il suo rapporto con la Elektra. <br> Notizie poco rasserenanti anche per le filiali Warner nel resto del mondo: secondo le indiscrezioni che circolano in queste ore sulla stampa americana, i tagli decisi da Bronfman per ridurre le spese di gestione di 250-300 milioni di dollari all’anno, recuperare efficienza e convincere gli investitori a finanziarne i piani di sviluppo dovrebbero colpire un quinto dell’organico mondiale del gruppo, e i ridimensionamenti avverrebbero soprattutto fuori dagli Stati Uniti. <br> Bronfman, che si è ritagliato il ruolo di presidente e amministratore delegato della società, ha intanto comunicato i nomi dei tre dirigenti che riporteranno direttamente a lui: Lyor Cohen, responsabile del gruppo discografico negli Stati Uniti; Paul-Renè Albertini, responsabile per il Canada, l’Europa, l’America Latina e i paesi asiatici; e Les Bider, capo delle edizioni Warner Chappell. Ancora incerto il destino dell’ex numero uno di Warner Roger Ames: la stessa società fa sapere che trattative sono tuttora in corso per l’attribuzione di un incarico dirigenziale (si parla della vicepresidenza per le operazioni del gruppo a livello globale).