Un articolo del New York Times ha anticipato di alcune ore la cosa, che ora è ufficiale. Amazon ha appena lanciato Prime Music, il proprio servizio di musica in streaming (per competere, ovviamente, con Spotify, Deezer e le altre entità simili). Prime Music è riservato ai soli iscritti al servizio Amazon Prime (che costa 99 dollari all'anno e - al momento - include già l'accesso a ebook e film, tra le altre cose). Il servizio è incluso gratuitamente nel citato pacchetto Prime e non ci sarà pubblicità inserita negli ascolti. Fin qui sembra - a parte il prezzo dell'abbonamento, che potrebbe scoraggiare alcuni utenti, ma è spiegabile con l'idea di coinvolgere ascoltatori casuali, più che quelli abituali - quadrare tutto. Il vero problema sembrerebbe il fatto che, laddove Sony e Warner Music hanno confermato un accordo con Amazon per concedere i loro cataloghi in streaming, la stessa cosa non è accaduta con Universal. Quindi ciò significa che alcune delle uscite più forti e degli artisti più seguiti non saranno presenti nel servizio di Amazon (due su tutti: Kanye West e Lady Gaga, tanto per capire l'ordine di importanza della faccenda). Un altro malus, segnalato dal NY Times: non è prevista l'inclusione, tra gli streaming, di nuove uscite - solo dischi di catalogo. Al momento Prime Music sembra avere il suo focus principale puntato sulle playlist e Amazon ne ha già messe a disposizione parecchie, assemblate e curate appositamente per andare incontro ai gusti di potenziali ascoltatori differenti. Peraltro questo tipo di piattaforma musicale per Amazon era nell'aria da tempo, ma è andata incontro a numerosi intoppi e ritardi per via di problematiche sui diritti e la difficoltà di chiudere - in modo soddisfacente - le negoziazioni sulla questione del licensing. Amazon ha nei suoi piani la pubblicazione di app dedicate a Prime Music, supportate da Kindle Fire, iOS, Android, PC e Mac. Ogni app consentirà la riproduzione offline.