Il pop adulto e il rock intellettuale si sono guadagnati da qualche tempo uno sbocco privilegiato nei grandi marchi della musica “firmata”: Elvis Costello alla Deutsche Grammophon; Joni Mitchell, Randy Newman e David Byrne alla Nonesuch; Van Morrison alla Blue Note. E proprio quest’ultima, baciata dall’enorme successo commerciale di Norah Jones, sconfina ormai sempre più spesso al di fuori dei suoi tradizionali territori jazz, come dimostra ora l’ingaggio della cantante pop/r&b Anita Baker. <br> La vocalist afroamericana ha appena firmato con Bruce Lundvall, fondatore dell’etichetta e oggi capo di EMI Jazz & Classics, un contratto discografico per almeno due album. Il primo, una collezione di canzoni influenzate dal jazz, dal rhythm and blues e dal gospel, sarà pubblicato entro la fine dell’anno dalla Blue Note in collaborazione con l’etichetta appena fondata dalla stessa artista. <br> La Baker manca dal mercato discografico dal 1994, anno di pubblicazione di “Rhythm of love” per la Elektra; il suo maggiore successo resta “Rapture” del 1986, disco di platino negli Usa che le fruttò due Grammy Awards e un paio di singoli di grande successo.